É una delle attività storiche dell’Associazione, avviata nel 1996, raccogliendo l’esperienza del Doposcuola organizzato dalla Parrocchia di S. Pio V.
I ragazzi provengono dal quartiere, in particolare dai caseggiati popolari, molti sono nati in Italia da genitori di origine straniera; accogliamo anche alcuni ragazzi con bisogni specifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia, ecc.). Accedono spontaneamente o dietro segnalazione della scuola.
Alcuni dati: ogni anno accogliamo circa 25 ragazzi, ai quali garantiamo due giorni di servizio la settimana, da ottobre a maggio, con un prolungamento a giugno per chi deve sostenere l’esame di terza media. Cerchiamo di offrire loro non solo aiuto nei compiti, ma anche ascolto, attenzione alle storie personali, guida verso l’autonomia.
Ci avvaliamo di una ventina di volontari, disponibili mediamente per un turno alla settimana.
Collaboriamo con la scuola di quartiere IC Tommaso Grossi e con l’UONPIA (unità operativa di neuropsichiatria infanzia e adolescenza) per condividere le osservazioni sui ragazzi seguiti.
É un servizio più “giovane” ed è nato dalla riflessione secondo la quale dopo le “medie” i ragazzi avevano ancora bisogno di sostegno, essendo in una fase delicata del loro percorso.
Dopo alcuni anni di rodaggio, con pochi ragazzi e pochi volontari, dal 2014 abbiamo incrementato le presenze, arrivando oggi ad avere una quindicina di volontari e più di 35 studenti. Offriamo un turno settimanale di due ore per tutti; turni extra a richiesta per la preparazione a compiti o interrogazioni, e lezioni di recupero di matematica, oltre alla preparazione specifica con tutor individuali per i maturandi. Come risorsa aggiuntiva, offriamo uno spazio per lo studio autonomo, perché i ragazzi imparino anche ad autogestirsi, ma in un ambiente tranquillo e con la possibilità di chiedere spiegazioni o chiarimenti quando necessario.
In Italia vivono un milione di minori in povertà assoluta, un numero ancora più alto è quello dei bambini figli di genitori disoccupati o monoreddito che, schiacciati dalle necessità primarie non hanno risorse da destinare all’istruzione, alla cultura, al tempo libero.La povertà economica unita a quella formativa si evidenzia già nella scuola primaria e si ripercuote su tutto il percorso di studi di bambini e ragazzi che rischiano a priori l’esclusione sociale.É una situazione purtroppo diffusa anche nelle periferie milanesi, compresi i quartieri Molise-Calvairate, dove ha sede e opera l’Associazione Berardi.
L’Associazione Luisa Berardi è stata la prima nel 1998 a proporre a Milano laboratori specifici per l’apprendimento della lingua italiana ad adolescenti appena arrivati in Italia, anni in cui cominciavano i ricongiungimenti familiari.
Con la consulenza e la formazione del Centro Come, si sono via via strutturati percorsi sempre più specifici e attenti ai bisogni di questa nuova utenza.
Negli anni abbiamo seguito bambini e ragazzi provenienti da tantissimi Paesi, abbiamo realizzato attività didattiche ed extra-didattiche sia in sede che, su richiesta, nelle scuole.
I laboratori sono rivolti principalmente agli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado. Si svolgono durante l’anno scolastico nella nostra sede, da ottobre a maggio in orario pomeridiano, ma proseguono anche d’estate durante il nostro Centro Estivo. Vengono anche organizzati potenziamenti specifici per la preparazione dell’esame di terza media, sia per la prova scritta che orale.
Favoriscono lo sviluppo delle competenze generali (sapere, saper fare, saper essere e saper apprendere), della competenza linguistico-comunicativa e socio-pragmatica, della competenza extralinguistica, interculturale, delle competenze trasversali e delle competenze cognitivo-accademiche.
La conoscenza della lingua e cultura italiana è favorita da un approccio comunicativo, pratico ed esperienziale. Oltre al momento specificatamente didattico si organizzano uscite nel territorio, visite, laboratori ludici e creativi, partecipazione ad eventi cittadini come la Green Week o la Civil Week per conoscere la nostra città e sentirsi parte integrante della società.
N.B.: Italiano lingua seconda o L2 indica la lingua italiana acquisita in Italia da chi parla altre lingue, è quindi la lingua appresa da un individuo nel paese in cui quella lingua si parla e non coincide con la lingua materna.