
L’Associazione Luisa Berardi opera dal 1995 nel cuore dei quartieri ALER Molise-Calvairate, uno dei più grandi insediamenti di case popolari di Milano, caratterizzato da condizioni di degrado urbanistico e abitativo e alta frammentazione sociale.
L’Associazione è dedicata a Luisa Berardi, assistente sociale prematuramente scomparsa, per ricordare il suo impegno professionale e umano a favore di tanti giovani.
Gli interventi dell’Associazione, gratuiti e costantemente aggiornati da attente letture dei bisogni emergenti, rappresentano risposte concrete alle difficoltà di bambini, ragazzi e famiglie del Municipio 4 di Milano, in un’ottica di integrazione di tutte le componenti sociali del territorio.
L’Associazione si avvale di professionisti e di volontari qualificati, opera in rete con il Comune di Milano, il Municipio 4, il Laboratorio di Quartiere, Terzo settore e Parrocchie; collabora con le Scuole del territorio (IC T. Grossi, IC Cinque Giornate) e si relaziona con diversi Istituti Superiori.
Dal 2019 fa parte della rete Qu.Bì promossa da Fondazione Cariplo per contrastare la povertà educativa ed economica infantile

Era la domanda che all’inizio del 1995 ha contraddistinto gli incontri di un gruppo di parrocchiani attivi in San Pio V, davanti alla sollecitazione di un giovane e lungimirante sacerdote: costituire un’associazione di volontariato all’interno della comunità. Che si ispirasse a quanto già da alcuni anni si faceva per sostenere le persone più fragili, ma che avesse una sua autonomia di pensiero e azione.
Si costituisce l’Associazione il 28 aprile 1995; viene intitolata a Luisa Berardi, assistente sociale prematuramente mancata, conosciuta nel nostro quartiere per le sue doti professionali e umane, cui vogliamo ispirarci.
Solidarietà, promozione umana, inclusione sono le parole chiave. Minori, famiglie, quartiere le scelte di campo. Doposcuola, Centro estivo “Intreccio di tracce” le prime attività organizzate.



Dal 2000 la sede operativa si trasferisce nel cuore di un caseggiato popolare, grazie all’assegnazione da ALER e Comune di Milano degli spazi ex-docce nel cortile di via degli Etruschi 5.
Diventiamo sentinelle dei cambiamenti sociali e dei bisogni emergenti.
Avere a disposizione una sede autonoma è questo e molto di più, è dare un luogo, una possibilità di ascolto e attenzione ai piccoli grandi problemi di ragazze, ragazzi, famiglie.
Si avviano e consolidano attività, in particolare i laboratori di italiano come seconda lingua per i ragazzi di recente immigrazione, iniziati sperimentalmente nel 1998 e diventati un punto di forza nei nostri progetti, quando ancora pochi enti del Terzo settore se ne occupavano in città.
Nascono anche i corsi di lingua e cultura italiana per le donne con background migratorio, soprattutto madri, per dare loro la possibilità di interagire con le scuole, gli uffici, i medici.
Il doposcuola vive anni di sperimentazioni, inserendo una figura di coordinamento e azioni di rinforzo all’apprendimento, aprendo un’area di sviluppo di interessi, con un’attenzione specifica alle ragazze.
In questi anni si sono sviluppate le prime progettazioni di rete, con Caritas Ambrosiana e con Associazioni di quartiere. Abbiamo sperimentato così una nuova modalità di offerta di servizi ai bambini, ai ragazzi, alle famiglie, con tutte le fatiche del conciliare pensieri, sguardi, strategie operative diverse. Anche con innegabili vantaggi: imparare da chi ha più competenza ed esperienza, riuscire a partecipare a Bandi cui da soli non avremmo avuto alcuna possibilità, non solo di successo, ma anche di accesso.
Apre il Doposcuola per studenti delle Superiori, da subito molto richiesto. Diventa un riferimento importante per aiutare i ragazzi a superare le difficoltà scolastiche, in particolare nel passaggio dalla scuola media.



La pandemia da COVID-19, il lockdown della primavera 2020, ci hanno messo di fronte alla necessità di trovare nuove forme di sostegno: crescono gli interventi di supporto economico alle famiglie, si sperimenta la didattica a distanza, qualche attività viene sospesa o modificata, ma non ci fermiamo.
La riapertura in presenza ci dà l’occasione di riprendere le attività a pieno regime, ma con un’attenzione speciale alle nuove povertà, soprattutto educative, che l’isolamento degli anni precedenti ha messo in evidenza.
Avviamo uno Sportello psicologico per dare ad adolescenti e genitori uno spazio di ascolto e apriamo un focus sulla prima infanzia, con spazi di lettura ad alta voce (nel 2024 diventiamo presidio di Nati per Leggere), avviamo laboratori per piccoli 4-7 anni, in particolare riapriamo il Closlieu Martina, luogo dove sperimentare liberamente la pittura, per tutti , dai 3 ai 99 anni. Affianchiamo uno Spazio Mamma-bambino 0-3 anni ai corsi di lingua italiana per le mamme, per non disperdere le potenzialità infinite che hanno i bambini nei loro primi 1000 giorni.




Si propongono piccoli percorsi per pre-adolescenti di attenzione all’ambiente, al rispetto degli animali, alla cura degli spazi, convinti della necessità di contribuire a formare nuovi cittadini consapevoli e attenti.
E domani?
Nell’immediato futuro progettiamo di aggiornare il Doposcuola partire da una sperimentazione sulla Secondaria di primo grado, per rendere gli interventi di sostegno scolastico sempre più efficaci.
Ci proponiamo di continuare e implementare l’area infanzia, con offerte di qualità per contrastare il divario educativo che le bambine e i bambini delle famiglie più fragili vivono fin dai primi anni di vita.
Ci sarà bisogno di molto aiuto!
Impossibile citare tutti, ma a tutti va il nostro pensiero riconoscente e affettuoso per aver percorso insieme questo cammino, accompagnandoci con fiducia e fedeltà.
Soci, volontari, donatori
la Parrocchia S. Pio V, oggi Comunità Pastorale S. Maria di Calvairate
la Rete del Terzo Settore del quartiere Calvairate-Molise
l’IC Tommaso Grossi
la Biblioteca Calvairate
il Municipio 4